L’IMPORTANZA DI TROVARE LA PROPRIA MOTIVAZIONE

La motivazione è uno dei principali combustibili che da origine e persistenza all’azione; ci permette di iniziare una nuova attività, di mantenere questa attività nel tempo e di perseverare nonostante gli eventuali ostacoli e difficoltà incontrati lungo il percorso.
Ogni volta in cui l’essere umano percepisce una discrepanza tra la situazione attuale e la situazione desiderata emerge un impulso motivazionale all’azione che spinge la persona ad attivarsi per raggiungere il proprio scopo.
Per approcciarsi al movimento e instaurare una routine di allenamento continuativa e sostenibile è fondamentale interrogarsi e identificare la propria autentica motivazione. Non è infatti sufficiente aderire passivamente alle motivazioni che vengono suggerite dai mass-media (ad esempio, raggiungere una certa forma fisica perché socialmente validata e desiderabile), né tantomeno ingaggiarsi in un’attività perché qualcun altro la ritiene importante (un partner, un amico, un personaggio famoso, un medico, la società).
La motivazione diventa realmente efficace solo quando ha origine dall’intima spinta verso un bisogno che l’individuo ritiene importante per se stesso e per il proprio benessere. Ecco, quindi, che diventa imprescindibile porsi delle domande e comprendere quali siano le priorità a cui si da maggior valore. Per agevolare questo processo, può essere utile chiedersi: “perché desidero fare del movimento?”, “perché è importante per me allenarmi?”, “fare attività fisica regolarmente, in cosa mi aiuterebbe?”, “cosa potrei ottenere da qui a due, tre, sei mesi, se mi allenassi con regolarità?”, “quali sarebbero i vantaggi di fare dell’esercizio fisico?”, “come potrei sentirmi fisicamente e psicologicamente se iniziassi a farlo?”.

La motivazione conferisce senso e valore al comportamento permettendoci di dare inizio e continuità nel tempo all’attività fisica. Tuttavia, è importante sapere che la motivazione è soggetta a continue fluttuazioni; periodi di elevata spinta motivazionale possono essere seguiti da momenti di estrema demoralizzazione o perdita di interesse. Si tratta di un movimento dinamico, del tutto normale e fisiologico, ereditato dai nostri antenati, che caratterizza il funzionamento dell’essere umano. Sarebbe infatti insostenibile mantenere gli stessi elevati livelli di motivazione verso un medesimo compito, soprattutto a contatto con un ambiente in costante mutamento come quello odierno.
L’essere umano si è evoluto grazie a questa flessibilità e capacità di adattamento in risposta alle necessità del momento. Se così non fosse, non avremmo sufficienti energie per rispondere a eventuali cambiamenti ambientali o nuovi bisogni personali che richiedono la riorganizzazione delle nostre priorità. Considerate queste premesse, pretendere da se stessi alti e continuativi livelli di motivazione diventa irrealistico e controproducente.
Situazioni di fatica e sconforto, così come momenti di semplice noia, rientrano nella normalità e non sono necessariamente segnali che qualcosa non funziona nel proprio modo di approcciarsi all’allenamento. È importante concedersi la possibilità di essere demotivati e svogliati qualche volta, con la fiducia che non sarà sempre così e che la motivazione potrà ripresentarsi grazie anche all’instaurarsi di abitudini continuative.
Quando ci sembra di aver perso interesse, può essere utile ricordare a se stessi l’importanza di quello che si sta facendo e ripercorrere mentalmente le domande che ci si è posti in precedenza, prestando attenzione a non prendere passivamente in prestito risposte altrui.
L’efficacia e l’intensità della spinta motivazionale risiedono infatti nell’importanza che la singola attività riveste per il singolo individuo e nelle opportunità di cambiamento che offre. Riconnettersi con i propri obiettivi e bisogni può essere un buon modo per stimolare la motivazione, andando ad attivare un circolo virtuoso volto al miglioramento del proprio benessere psicofisico. In presenza di autentiche e solide radici, la motivazione non potrà dissolversi facilmente e rappresenterà il combustibile necessario a dare origine e senso al proprio allenamento nel medio-lungo termine.
Dott. ssa Mary Agata Sangalli - Psicologa clinica
